Pensare gli spazi significa allestire una dimensione che trasmetta benessere, cura e accoglienza. I nostri spazi interni sono flessibili e modificabili in base alle esigenze di crescita, i bisogni e le richieste dei bambini. Si tratta di un ambiente strutturato in quanto frutto di riflessioni e oggetto di rilanci, ma che permette la scoperta e la ricerca continua e spontanea. Il nido è lo spazio dei bambini e per i bambini, i materiali sono a disposizione, alla loro portata, vengono disposti sulla base di criteri pensati dalle educatrici e periodicamente modificati e ripensati. Esistono angoli riconoscibili e angoli che prendono forma in itinere.
I muri accolgono e raccontano le nostre storie, i pensieri, i prodotti del fare dei bambini, permettendo così di personalizzare l’ambiente, di ricordare i vissuti, di offrire spunti per farsi e fare domande. Lo spazio è vissuto emotivamente dai bambini e non può dunque ricoprire solo la funzione di contenitore: richiede progettazione, destrutturazione, creazione; è un luogo accessibile e facilmente fruibile, ricco ma non caotico. Lo spazio fisico è sempre inevitabilmente intrecciato e contaminato dallo spazio relazionale, si alimentano e si sostengono e si pongono l’uno al servizio dell’altro.